Investire nell’healthcare tramite i CFD

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Col passare del tempo, il trading online è diventato sempre più importante e centrale nella vita dei risparmiatori del nostro paese, al punto tale che oggi, perlomeno nella cerchia degli under 50, è di gran lunga preferito rispetto allo sportello bancario. D’altro canto, molto spesso non si dispone del tempo necessario per potersi recare in banca ed avvalersi della consulenza di un operatore.

Grazie alle piattaforme di trading, invece, è possibile operare ventiquattr’ore su ventiquattro, sette giorni su sette, in tutti i mercati finanziari del mondo ed avvalersi dei consigli dei trader più esperti, che in alcuni portali è possibile replicare pedissequamente qualora fornissero una strategia di trading ritenuta interessante (copy trading).

Healthcare, un settore estremamente variegato

Investire tramite il web, infatti, consente di accedere ad una serie di asset non reperibili allo sportello bancario, come – a titolo esemplificativo – le criptovalute. Negli ultimi sedici mesi, milioni di risparmiatori nel mondo hanno fatto trading bitcoin con profitti decisamente interessanti, grazie ad una crescita a tripla cifra percentuale della più famosa criptovaluta del mondo.

Nella scelta degli investimenti, è importante identificare quei titoli che, potenzialmente, sono in grado di offrire il miglior risultato sotto il profilo “rischio/profitto”, tenendo ben presente due aspetti: i listini finanziari implicano, giocoforza, l’accettazione di un determinato rischio (differente in base all’asset e alla specificità del titolo); è indispensabile diversificare i propri risparmi in modo congruo.

Un settore particolarmente attenzionato da parte dei risparmiatori, piccoli o grandi che siano, è certamente quello sanitario, noto agli esperti del settore con la terminologia anglosassone “healthcare”. Un comparto estremamente vasto e variegato, del quale fanno parte le più importanti multinazionali del settore ed alcuni astri nascenti che, col passare del tempo, potrebbero diventare delle assolute certezze.

Puntare su queste ultime, per quanto ovvio, implica l’accettazione di una volatilità piuttosto elevata, in grado di offrire maggiori possibilità di guadagno ma anche, eventualmente, perdite più elevate. Rivolgersi ai grandi colossi farmaceutici, invece, consente di approcciare a titoli con oscillazioni più contenute, pur tenendo presente che il mondo della Borsa, per quanto ovvio, implica che il risparmiatore accetti un rischio certamente non contenuto.

Cosa significa investire nell’healthcare tramite i CFD

Un modo particolarmente innovativo per poter investire nelle azioni healthcare è il CFD, acronimo di Contract For Difference, un asset che negli ultimi cinque anni viene approcciato sempre più costantemente da parte di un elevato numero di trader.  È bene specificare, innanzitutto, come questo strumento si possa catalogare tra quelli definiti a “rischio alto” e debba essere approcciato con intelligenza da parte di ogni singolo risparmiatore.

I CFD consentono di svolgere un’attività di compravendita dei titoli piuttosto snella ed agevole, dando modo all’utente di poter operare in piena autonomia nei tempi e modi ritenuti più congeniali dal medesimo. Ma il grande “plus” di questo sofisticato strumento finanziario, però, è un altro: la possibilità di speculare su un determinato titolo ed ottenere guadagni, di conseguenza, anche nei momenti in cui lo stesso prende una china ribassista.

Il risparmiatore, di conseguenza, può effettuare una sorta di “scommessa” ed ottenere profitti anche nel caso in cui punti sul ribasso di quel determinato titolo. Il mondo dell’Healthcare, quindi, ben si presta ad essere associato a questo asset, in particolar modo per quanto concerne i titoli afferenti a società maggiormente solide e strutturate, che, in altre parole, sono meno esposte alla volatilità rispetto ad aziende di piccole dimensioni o start up.

Anche nell’healthcare, così come in qualsiasi altro settore finanziario, resta fondamentale un aspetto: investire in modo sicuro, ovvero in piattaforme di trading legalmente riconosciute ed autorizzate ad operare sul territorio italiano. Due, in tal senso, sono i principali organi deputati a dare il proprio placet agli operatori del settore: CONSOB; CySEC.